Il contratto, scrive La Vanguardia che lo definisce uno scarico totale di responsabilità, è a costo ‘crescente’ per singolo vaccino (come si sapeva) ma soprattutto solleva Pfizer da qualsiasi coinvolgimento una volta consegnate le dosi ai paesi membri: per le eventuali ripercussioni del farmaco, l’azienda non potrà essere ritenuta responsabile né dovrà affrontare alcun risarcimento, in prima persona o attraverso qualsiasi rappresentante o partner.
Il contratto si riferisce all’acquisto da parte della Commissione Europea di 200 milioni di dosi, con l’opzione di acquisto di altre 100 milioni e prevede prezzi più alti rispetti a quelli trapelati – per errore – nelle scorse settimane: il costo infatti per le prime 100 milioni di dosi era di 17,50 euro a dose (più tasse), mentre per la fornitura delle successive 100 milioni di dosi scendeva a 13,50 euro.
Il contratto contemplava la possibilità per l’Ue di ordinare ulteriori 100 milioni di dosi a 15,50 euro purché la richiesta fosse pervenuta entro tre settimane dall’autorizzazione dell’Ema, giunta lo scorso 21 dicembre: in caso contrario il prezzo sarebbe risalito a 17,50 euro. Ordine puntualmente arrivato appena una settimana dopo il via libera dell’autorità europea del farmaco. Tuttavia, listino a parte , a colpire è soprattutto la dettagliata ‘esclusione’ di responsabilità di Pfizer da eventuali danni a terzi. L’unica ipotesi contemplata è quella legata a problemi nella produzione del vaccino: una volta consegnato ai singoli paesi, invece, decade qualsiasi ipotesi di risarcimento neppure per conseguenze avverse non descritti nella scheda tecnica del farmaco.